Catene e auto elettrificate. Cosa fare?

Veicoli MHEV, HEV, PHEV, BEV andiamo a vedere il loro significato e le soluzioni sviluppate da König per la nuova generazione di veicoli.

Il settore automotive è stato contrassegnato da una crescita che ha seguito lo sviluppo economico nei vari mercati. Se negli anni 70 non tutte le famiglie possedevano un’automobile, ad oggi ogni famiglia ne possiede più di una, in alcuni casi il numero delle automobili è superiore al numero dei componenti della famiglia.  

Questa diffusione così ampia ha portato il settore automotive ad essere normato sotto vari punti di vista, tra cui la sicurezza e l’impatto ambientale. In questo articolo ci concentriamo su quest’ultimo. 

La nascita della classificazione EURO relativa alle emissioni dei veicoli risale al 1991 e da allora i costruttori di veicoli hanno iniziato a lavorare, più o meno intensamente, nel ricercare soluzioni per ridurre l’impatto ambientale dei propri veicoli. Ai tempi si parlava principalmente di benzina verde e di catalizzatori.  

Verso la fine degli anni 90, ci fu invece un vero e proprio boom di motorizzazioni Diesel che ai tempi erano sicuramente più comuni su veicoli commerciali e autocarri rispetto alle autovetture. Tutto questo grazie al sistema Common Rail che permetteva di utilizzare motori con cilindrate più piccole, riducendone i consumi e offrendo prestazioni più brillanti.  

A quel punto, per limitare le emissioni, dopo i primi anni 2000 le autovetture con motorizzazione diesel venivano dotate di DPF (Filtro anti-particolato) che serviva per accumulare il particolato all’interno di un filtro presente sullo scarico, dopo il catalizzatore. 

Circa un decennio dopo vediamo la comparsa di additivi per limitare ulteriormente le emissioni (AdBlue) che venivano già utilizzati su autocarri e autobus e che ora sono diventati obbligatori su tutti i veicoli alimentati a gasolio. 

Nell’ultimo decennio, invece, abbiamo assistito ad un cambio di strategia piuttosto radicale rispetto a quanto fatto fino ad allora: i costruttori hanno iniziato a lavorare su veicoli con alimentazione mista, cioè che affiancando al motore a combustione interna un motore elettrico con la relativa batteria. 

Se facciamo un’istantanea oggi, vediamo una serie sempre più folta di auto, SUV e veicoli commerciali dotati di alimentazione elettrica, in alcuni casi aggiuntiva alla classica alimentazione benzina/diesel, in altri casi esclusiva. 

I veicoli elettrificati che troviamo nelle offerte delle varie case auto sono classificati con sigle che spesso confondono il pubblico, cerchiamo di fare chiarezza, andando a vedere le principali tipologie e significato. 

 

Veicoli MHEV, HEV, PHEV, BEV cosa significano questi termini? 

Nel gergo comune, con il termine “ibrido” andiamo a definire una serie di veicoli dotati di alimentazione alternativa rispetto a quella prevista dal classico motore a combustione interna. Allo stesso tempo, i veicoli vengono classificati in base al grado di elettrificazione presente sul veicolo in 4 macro-categorie che presentiamo in ordine crescente di elettrificazione. 

  • MHEV che sta per Mild Hybrid Vehicle 
    • Sono tutti quei veicoli che hanno motore a combustione ed un mini-motore elettrico (5-13kw) e batteria 48v, che sfrutta l’energia elettrica solo nella fase di partenza del veicolo. Si tratta di veicoli con alimentazione standard al 100% con l’aggiunta di un ausilio elettrico alla partenza. Questi veicoli non possono essere “pluggati” cioè collegati a una presa di corrente per ricaricare la batteria.  
  • HEV che sta per Full Hybrid Vehicle 
    • Sono quei veicoli con motore a combustione interna, dotati però di alimentazione elettrica parziale (che viene gestita principalmente dal veicolo in base allo stile di guida), grazie ad un piccolo motore elettrico (20-40kW) e alla batteria che viene ricaricata tramite frenata rigenerativa. Anche questi veicoli non possono essere “pluggati” cioè collegati a una presa di corrente per ricaricare la batteria. 
  • PHEV che sta per Plug-in Hybrid Vehicle 
    • Sono quei veicoli dotati di alimentazione elettrica parziale che garantisce una maggior autonomia rispetto a MHEV e HEV. Infatti, la propulsione elettrica viene gestita da un motore elettrico maggiorato (50-90kW) abbinato ad una batteria dalle dimensioni più generose. A differenza dei veicoli MHEV e PHEV, la batteria può essere ricaricata collegandosi alle rete domestica o alla stazione di ricarica (per questo vengono chiamati Plug-In). Considerata l’aggiunta di una batteria e di un motore più grande, i veicoli PHEV sono caratterizzati da una massa maggiore rispetto al veicolo standard e allo stesso tempo possono essere utilizzati per pochi secondi in modalità “Boost” dove il motore termico ed il motore elettrico sommano le loro potenze. 
  • BEV che sta per Battery Electric Vehicle.  
    • Rispetto alle categorie precedenti che rappresentano a tutti gli effetti dei veicoli standard con l’aggiunta dell’elettrificazione, i veicoli BEV sono dotati di un’architettura strutturale completamente rivista. Infatti, grazie alla sola alimentazione elettrica, non presentano i due centri di massa tipici delle auto a combustione interna (motore e serbatoio carburante) 
    • Possono essere dotati di uno o più motori elettrici che vengono posizionati dove servono (in prossimità dell’assale), in grado di erogare un’elevata coppia e potenza, alimentati grazie ad un pacco batteria di notevoli dimensioni (distribuito sul fondo della scocca), che garantisce una maggiore autonomia e una migliore distribuzione dei pesi, grazie ad un baricentro basso. 

 

Come l’elettrificazione dei veicoli influisce sulla scelta delle catene da neve 

I veicoli BEV, specie quelli premium di nuova generazione, sono in grado di erogare a RPM più bassi una quantità di coppia notevole. Per capirci, se un motore benzina (non sovralimentato) eroga una coppia tendenzialmente medio-bassa e raggiunge la potenza massima a rotazioni alte (oltre i 4.000 RPM), il motore dei veicoli BEV offre il massimo della coppia a rotazioni basse. Per capirci, il BEV moderno da tutto e subito. 

Per quanto riguarda il peso dei veicoli BEV, seppur meglio distribuito rispetto a quello dei veicoli standard, è sensibilmente superiore a quello dei veicoli con motore a combustione interna, a parità di veicolo/categoria. 

L’aumento di peso non riguarda solo i BEV ma anche i PHEV in quanto sono caratterizzati da una maggiore massa rispetto al veicolo con motore a combustione interna, dovuta all’aggiunta del motore elettrico e della relativa batteria. 

Insomma: tanta coppia, subito disponibile, e una massa maggiore. 

La combinazione di una maggiore coppia a bassi e una massa maggiore del veicolo sottopone le catene da neve ad uno stress superiore rispetto al veicolo con alimentazione classica.

 

Dove montare le catene su veicoli elettrici

Come per i veicoli a combustione interna, il produttore del veicolo indica sul manuale di uso e manutenzione l’assale o gli assali prescelti per l’installazione delle catene da neve e gli eventuali consigli e restrizioni in termini di modelli. 

Pertanto, non ci sono differenze cruciali rispetto ai veicoli standard. 

In caso di dubbi, ti consigliamo di verificare le indicazioni sul manuale di uso e manutenzione del tuo veicolo oppure di contattare il tuo concessionario auto di fiducia. 

Dalla nostra esperienza, vediamo che la maggior parte dei costruttori consigliamo, sulla maggior parte dei veicoli BEV, l’installazione delle catene da neve sull’asse posteriore, anche se dotati di trazione integrale. Allo stesso tempo non mancano i casi di auto elettriche a trazione anteriore dove l’assale anteriore risulta, per definizione, l’unico equipaggiabile con le catene da neve.

 

La gamma König compatibile con veicoli elettrificati

Con uno sguardo costantemente proiettato al futuro, König ha sviluppato e ha adattato la propria gamma di catene da neve Consumer con dei prodotti dedicati, che tengono in considerazione i requisiti tecnici dei veicoli elettrici e le preferenze dei consumatori in termini di facilità di utilizzo e funzionalità. 

Andiamo a vedere quali sono.

 

König K-Summit MAX

Catena a montaggio esterno sviluppata specificatamente per auto elettriche o per veicoli standard in cerca di maggiori performance 

Ereditando le caratteristiche base dei prodotti della famiglia K-Summit (montaggio esterno, fissaggio al dado ruota, tensionamento automatico, adattabilità ad un ampio numero di misure di pneumatico), la König K-Summit MAX nasce per rispondere alle necessità dei veicoli BEV caratterizzati dalla mancanza totale di spazio tra ruota e sospensione. Grazie al battistrada rinforzato, la catena offre una maggiore resistenza su veicoli BEV e grazie alle placche profonde si adatta meglio su pneumatici a sezione allargata, a garanzia di performance migliori. 

Per maggiori dettagli ed info sul prodotto clicca sul link:   

https://www.konigchain.com/it/blog/detail/koenig-k-summit-max-the-external-chain-for-electrified-vehicles-1/

 

König XG Cross

Catena a montaggio tradizionale, automatica, compatibile anche con autovetture e Crossover elettrici.  

La König XG-Cross rappresenta il miglior compromesso tra ingombro e performance, grazie alle triple barrette saldate che migliorano le geometrie del battistrada, garantiscono un grip maggiore su veicoli pesanti e potenti. 

Per maggiori dettagli ed info sul prodotto clicca sul link: https://www.konigchain.com/it/blog/detail/koenig-xg-cross-dedicated-to-compact-suvs-and-crossovers-1/

 

König XG -12 Pro

Catena a montaggio tradizionale, automatica, compatibile anche con SUV elettrici.  

La XG-12 Pro rappresenta il miglior compromesso tra ingombro e performance, grazie al battistrada realizzato con maglie a passo corto, barrette saldate e solo 12mm di ingombro. La resistenza della catena è testimoniata dalla doppia omologazione (V5117 e V5119) sia per veicoli leggeri che pesanti (superiori alle 3.5ton).

https://www.konigchain.com/shop/it/catalog/product/view/id/65648